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ASPETTI CULTURALI DELLA FESTA DI SAN VINCENZO FERRERI
Di Giuseppe Iacorossi
La vita di San Vincenzo Ferreri, nostro protettore, trova la sua giusta dimensione di eccezionalità e prodigiosità se inserita nella particolare epoca in cui visse. Egli si trovò ad operare negli anni compresi tra la fine del medio evo e gli inizi dell'umanesimo. Un periodo, questo, travagliato per le rivalità tra impero e papato, scosso dalla divisione dei cattolici, che provocò il grande scisma d'occidente con la Chiesa divisa tra papa e antipapa. Proprio in questo contesto si inserisce l'intensa opera di predicazione e di riconciliazione realizzata da San Vincenzo e culminata nel 1416 con un grande contributo alla soluzione del grave problema dello scisma.
Egli nacque il 23 gennaio 1350 a Valenza in Spagna da don Guglielmo Ferreri e da donna Costanza Miguel. Fu chiamato Vincenzo in onore di S. Vincenzo Martire festeggiato a Valenza proprio il 22 gennaio giorno del suo martirio.
Manifestò subito una forte propensione per la preghiera e la mortificazione.
Dotato di straordinaria intelligenza, compì rapidamente e con grande profitto gli studi. A diciotto anni decise di abbracciare la vita religiosa e scelse l'ordine dei Domenicani, detti frati predicatori, per realizzare al meglio il suo ideale apostolico: predicare la parola di Dio in ogni angolo della terra.
Entrò a far parte dell'ordine il 6 febbraio 1368 e indossò l'abito che lo ritrae nelle immagini più conosciute: tonaca e scapolare bianchi, cappa e cappuccio neri.
Trascorse la sua vita passando di terra in terra, predicando nelle piazze, nelle Chiese e nei campi davanti a plebei, semplici, nobili e scienziati e ricorrendo a miracoli per convertire i peccatori, salvare dai pericoli, risuscitare i morti, comandare la natura e guarire gli ammalati.
Nel 1395 dopo la visione in sogno di Gesù Cristo accompagnato da una schiera di Angeli improntò la sua predicazione sulla dottrina che riguarda il destino umano: cioè la morte, il giudizio individuale e quello universale. Attività questa che gli guadagnò il nome di angelo dell'apocalisse.
Morì il 5 aprile 1419 a Vannes (Francia), nella cui Cattedrale sono conservate alcune reliquie, altre furono portate a Valenza città in cui era nato.
Non si conosce con esattezza il periodo in cui S. Vincenzo Ferreri venne proclamato Patrono di Castelluccio.
L'amore della gente di Castelluccio per San Vincenzo Ferreri è sconfinato, basta guardare i loro volti e ascoltare le loro voci quando accompagnano la statua del Santo Protettore nella solenne processione della 4° Domenica di Luglio. La statua, viene portata a spalla della Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo per le strade di Castelluccio da numerosi fedeli che offrono al Santo la loro fatica. La processione, guidata dai Santesi o Festaroli è accompagnata, per tutto il percorso tra le vie di Castelluccio, dal suono a distesa di tutte le campane e dai canti tradizionali in onore del Santo Protettore.